Innovazione, tradizione e flessibilità: Luca Serena ci racconta le nuove sfide e i progetti di Serena Wines 1881 che quest’anno festeggia un anniversario importante
Un 2021 importante quello di Serena Wines 1881, la nota azienda vinicola coneglianese con una lunga tradizione nella produzione di Prosecco, vini spumanti, frizzanti, fermi bianchi, rossi IGT e da tavola, festeggia infatti il 140esimo anniversario dalla sua fondazione e guarda al futuro con speranza.
Il momento non è facile per nessuno con la pandemia di Covid-19 che da oltre un anno non ci abbandona e le continue chiusure delle attività ma molte realtà stanno cercando di reagire e reinventarsi senza perdersi d’animo. Ho voluto fare una chiacchierata con Luca Serena, oggi al timone dell’azienda situata nel cuore della regione del Prosecco, che porta avanti la tradizione di famiglia proseguendo una storia di successo da ben cinque generazioni. Volevo approfondire con lui cosa significa per Serena Wines celebrare un traguardo importante proprio in un anno così delicato e faticoso.
“Viviamo questo traguardo con grande emozione e orgoglio – mi ha raccontato – un bel momento offuscato però dalla grande incertezza. E’ senza dubbio anche un periodo di grande riflessione perché dallo scorso anno abbiamo dovuto pensare a come ristrutturare l’azienda, ridisegnarne il futuro. Adesso è importante essere flessibili, adattarsi e sfruttare al meglio tutte le opportunità ma allo stesso tempo portare avanti l’innovazione”.
L’azienda infatti, tra le principali realtà del Prosecco DOC, leader in Italia nel mercato HoReCa e presente in circa 50 paesi del mondo, con la crisi legata al Covid-19 ha dovuto aprirsi maggiormente alla grande distribuzione e all’e-commerce, che da settori marginali di vendita in questi mesi sono diventati invece strategici. “Nel 2020 rispetto al 2019 abbiamo perso circa il 27% di fatturato – ha spiegato – è sicuramente una perdita importante ma diciamo che abbiamo limitato i danni; non è andata insomma malissimo, ci siamo salvati diversificando un po’ i settori”.
Novità positiva, molto gradita dal mercato, il nuovo Soé, Prosecco Doc Rosé: 88% Glera e 12% Pinot Nero, elegante, armonico ed equilibrato al palato.
“Il Rosé guarda al mercato femminile che tanto apprezza questo vino, oltre che le bollicine, ma vedo un trend generale verso i Rosé – ha detto ancora Luca Serena – se tutto andrà bene io prevedo una primavera e un’estate in rosa”. “Ha tenuto bene comunque anche il Prosecco – ha aggiunto – che resta sempre il nostro core business”.
Per quanto riguarda il mercato estero, “in Europa dove siamo sempre stati forti abbiamo un po’ sofferto, soprattutto in Germania che è il nostro principale paese di riferimento e in Gran Bretagna, che è il secondo; ma qui per fortuna si sta ripartendo. Bene anche l’Est Europa dove lavoriamo con la vendita per gli scaffali della grande distribuzione e la Russia dove tutte le attività sono aperte. Positive anche le vendite negli Stati Uniti dove miriamo a espanderci sempre di più”.
Inoltre, per celebrare i 140 anni, il brand Terra Serena di vini spumanti, frizzanti, fermi bianchi e rossi, a giugno vivrà un importante restyling cambiando il suo nome in Serena 1881 proprio per “spostare ancora di più il focus sul nome della famiglia – ha spiegato Luca – dare un senso di continuità”.
Era il 1881 quando il nobile Pietro Serena fondò l’azienda. Dopo di lui hanno mantenuto e portato avanti la sua passione per l’enologia, la tradizione e il legame forte con il territorio Luciano, Adolfo, Giorgio e oggi Luca, riuscendo negli anni a diventare un punto di riferimento per “le bollicine made in Treviso” sia per il mercato nazionale che internazionale.
Un marchio e una famiglia per cui è molto importante anche il tema della sostenibilità: “Siamo molto attenti al rispetto dell’ambiente e impegnati in diversi progetti ecosostenibili – ha detto ancora Luca – come il riciclo delle etichette del vino, dei tappi, e per il 2022 puntiamo a ricevere proprio la certificazione di sostenibilità”.
L’anno del 140esimo quindi è tutto all’insegna del futuro, della versatilità e capacità di adattarsi alle richieste del mercato e alle contingenze, cercando però di mantenere la propria identità e, auspica Luca, di “rendere sempre di più Serena un brand forte che possa essere ricordato nel panorama dei vini italiani”. E noi gli facciamo un gran in bocca al lupo.
E allora…