Il 18 e 19 ottobre l’appuntamento con i vini autoctoni con 11 masterclass, approfondimenti e il rinnovato premio Autochtona Award
Torna il 18 e 19 ottobre come sempre a Bolzano, Autochtona, il forum nazionale dei vini autoctoni che da anni è diventato un punto di riferimento per la valorizzazione del ricchissimo universo delle varietà autoctone italiane. Una manifestazione che di fatto non si è fermata anche lo scorso anno, nel pieno della pandemia, ma che ha colto l’occasione dell’assenza del banco d’assaggio per rivoluzionare e potenziare la rassegna “Autoctoni che passione!” trasformandola in “Autochtona Award”: 500 vini candidati da oltre 350 produttori di tutta Italia, due giorni di degustazioni alla cieca da parte di una giuria internazionale e la premiazione finale che ha decretato i vincitori di 11 categorie.
Una formula che verrà riproposta anche quest’anno, per la 18esima edizione, “giuria delle stelle” compresa che ritorna protagonista grazie al panel di esperti degustatori, wine writer e buyer da tutto il mondo, premiando i vini vincitori nel pomeriggio di martedì 19 ottobre in diretta streaming sui canali social di Fiera Bolzano. A questo si aggiungerà il grande banco d’assaggio, gestito in sicurezza dai sommelier AIS dell’Alto Adige, che darà la possibilità anche ad appassionati e operatori del settore di assaggiare tantissimi vini. Per il pubblico sarà un’occasione per conoscere da vicino la biodiversità presente nel panorama vitivinicolo italiano. Non mancherà infine un ricco calendario di masterclass condotte da esperti del settore. Undici su quattro giorni, con l’obiettivo di fornire al pubblico spunti di riflessione e di approfondimento su un tema, quello dei vitigni autoctoni, costantemente in fermento e sempre ricco di novità. “Tutte le sfumature del rosa: il rosé una moda che non tramonta”, “Gli autoctoni in spumante: c’è vita oltre lo chardonnay e il pinot nero”, “Calabria: un patrimonio di vitigni autoctoni da scoprire” sono alcuni dei titoli in calendario.
“L’anno scorso sono stati davvero tanti i produttori che da tutta Italia hanno inviato i loro campioni, dimostrando di credere in Autochtona anche in un momento così particolare, ma soprattutto trasmettendoci un messaggio molto importante: la biodiversità del vigneto italiano deve continuare ad avere uno spazio dove potersi esprimere – ha spiegato Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano. – ecco perché quest’anno siamo più determinati che mai nel voler organizzare un evento ancora più ricco di interpreti e di vini da versare nei bicchieri non solo dei giurati, che poi avranno il difficile compito di valutarli, ma anche degli operatori di settore e degli appassionati che decideranno di venire”.
La giuria chiamata a valutare i numerosi vini di questa edizione, ottenuti da vitigni autoctoni legati a specifici areali italiani, e interpretati in modo differente dai tanti produttori da Nord a Sud, sono: Giuseppe Carrus (Gambero Rosso), Fabio Giavedoni (Slow Wine), Andrea Gori (Intravino), Christine Mayr (Vitae-AIS), Alessandra Piubello (I Vini di Veronelli), Marco Rossi (Tannico) e Leila Salimbeni (Spirito diVino). Insieme a loro anche i giornalisti Alessandro Franceschini (Viniplus di Lombardia) nel ruolo di segretario degli Autochtona Award e Pierluigi Gorgoni (giornalista, enologo e docente della scuola Alma) coordinatore del premio. I primi nomi dei volti internazionali, frutto della collaborazione con l’Agenzia ICE, sono invece: Paula Bosch (sommelier, giornalista e scrittrice), John Brunton (The Guardian), Sigi Hiss (Vinum), Susan Hulme (MW e giornalista per Decanter), Anders Levander (DinVinguide).
La giuria, che si completerà a breve, sarà guidata da una figura che da oltre 40 anni è tra le voci più autorevoli del panorama vitivinicolo italiano e mondiale: Daniele Cernilli (DoctorWine) che assegnerà gli Autochtona Award all’interno di differenti categorie. A fianco dei tradizionali riconoscimenti torna il premio per il “Miglior Vignaiolo Under 40” e due novità: “Miglior Vino Ancestrale”, riservato ai vini ottenuti attraverso fermentazione in bottiglia e con presenza di fondo di fermentazione (sur lie), e al “Miglior Vino Orange”, all’interno del quale verranno iscritti i vini prodotti da uve autoctone a bacca bianca con una considerevole macerazione sulle bucce.
E allora…