Uiv: export primo trimestre a +18,3%, boom del Prosecco
Un primo trimestre in grande ripresa per l’export italiano di vino, con una crescita tendenziale in valore del 18,3% (1,7 miliardi di euro) e un boom in assoluto per le bollicine italiane.
A confermarlo sono i dati dell’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), che ha elaborato quelli Istat; l’incremento è in parte da collegarsi al dollaro forte ma soprattutto ai lockdown su scala mondiale nel 2021; il dato più forte è che gli spumanti made in Italy hanno segnato un record nei primi tre mesi con un +35,6%, crescita più che doppia rispetto ai vini fermi (+14,8%). Sale anche il prezzo medio (+12,2%), in un trimestre in cui anche marzo ha chiuso in positivo nonostante un leggero rallentamento rispetto ai primi due mesi dell’anno. In rialzo tutti i principali mercati della domanda, fatta eccezione per Germania e Cina, mentre – nel mese di marzo – Russia (-30% nel trimestre) e Ucraina fanno segnare crolli rispettivamente del 65% e del 98%.
Per il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti “i numeri messi a segno dal vino italiano, ma anche da quello francese che chiude a +24%, sono sorprendenti, ancor più se si tiene conto di un 2021 in doppia cifra. È però troppo presto per capire che direzione prenderà il mercato nei prossimi mesi, con una domanda potenziale sempre più afflitta da una congiuntura negativa e dall’escalation della spirale inflattiva. Se a ciò si aggiunge l’aumento dei costi delle materie prime secche, che per le aziende si traduce in un surplus medio di spesa di oltre il 30%, è importante mantenere cautela ed evitare trionfalismi che potrebbero essere confutati nei prossimi mesi”.
Lo sparkling dà segnali positivi ovunque, a partire dalle top-piazze estere: Usa (+18%), Gran Bretagna (+87%) e Germania (+20%). Ed è, ancora una volta, il Prosecco a trainare il comparto, con un autentico boom su scala planetaria (+40% a valore, +11,7% il prezzo medio) con quasi il raddoppio degli ordini in Uk (+93%), Polonia (+85%) e Canada (+76%), e con crescite ben oltre il 30% in aree importanti come Germania, Francia, Belgio, Giappone, Repubblica Ceca e Norvegia.
Una crescita, quella delle bollicine di casa, confermata dall’Osservatorio Uiv a Garda (Verona) in occasione del focus di apertura dell’evento Spumantitalia: secondo le proiezioni, l’esplosione della domanda post-Covid (+26% nel 2021, 7 bottiglie su 10 destinate all’estero) ha bruciato una tabella di marcia che prevedeva entro il prossimo biennio il superamento della soglia psicologica di 1 miliardo di bottiglie prodotte. A oggi, infatti, il rimbalzo fa prevedere – disponibilità del vetro permettendo – un contingente di 1,1 miliardi di pezzi entro quest’anno e di 1,25 miliardi a fine 2023. Una progressione, trainata dal Prosecco, resa possibile grazie all’approccio alle bollicine di una domanda sempre più trasversale, “destagionalizzata” rispetto alle occasioni classiche di consumo, e sempre meno legata a modalità di utilizzo esclusive.
E allora…