A Bologna la manifestazione del “vino buono, pulito e giusto”
Un evento internazionale dedicato al vino buono e “pulito”. A Bologna dal 25 al 27 febbraio l’appuntamento è a Slow Wine Fair, manifestazione organizzata da BolognaFiere e Sana da un’idea di Slow Food. Un appuntamento per riunire e mettere a confronto gli appassionati del mondo del vino, i professionisti e i vignaioli o i semplici estimatori, con centinaia di produttori provenienti da tutte le regioni d’Italia e da tutto il mondo. Per tre giorni a BolognaFiere il tema sarà il futuro del vino e della viticoltura.
La manifestazione è aperta agli appassionati nella giornata di domenica 25, mentre le giornate di lunedì 26 e martedì 27 sono riservate ai professionisti. Questa terza edizione è dedicata alla fertilità del suolo, tema più che mai attuale, a fronte degli effetti della crisi climatica che tanto ha impatto sui viticoltori e le produzioni.
Una manifestazione che consente di far ampliare il proprio vocabolario enologico, conoscere i progetti che in tutto il mondo promuovono una viticoltura rispettosa del territorio e del suo tessuto sociale, aiutando a saper andare oltre il calice, per capire il percorso che porta dalla vigna alla bottiglia. Durante i giorni dell’evento sono tante le occasioni per parlare di vino in modo trasversale, a partire dagli incontri dedicati a crisi climatica, biologico e trasparenza lungo la filiera, ma non solo. Nell’ Area Reale Mutua (padiglione 15) si svolge la cerimonia del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow, in cui saranno attribuiti 32 riconoscimenti a tutte quelle realtà che si distinguono per la loro carta territoriale o tematica. Nella Demeter Arena (padiglione 20) si parla di suolo, sostenibilità e agroecologia, dando voce alle esperienze di viticoltori francesi, spagnoli e argentini, turchi e azeri. Tanti anche gli appuntamenti in Casa Slow Food (padiglione 15a), dove si esplorano il ruolo della donna nel mondo del vino, le testimonianze delle aziende biodinamiche italiane e il racconto eno-gastronomico del patrimonio culturale italiano.
Sono oltre 850 gli espositori, provenienti da tutte le regioni italiane e da più di 20 paesi, tra cui, oltre ai più vocati, ci saranno le news entry Australia, Messico, Giappone, Sudafrica e Svezia. Un’opportunità per incontrare vignaioli e vignerons che aderiscono al Manifesto del vino buono, pulito e giusto e fanno parte della Slow Wine Coalition, la rete internazionale promotrice di un sistema produttivo sostenibile, della difesa del paesaggio e di una crescita sociale, culturale ed economica delle campagne. Tra le altre caratteristiche della manifestazione, oltre al ricco programma di Masterclass, c’è la Wine List, in continuo aggiornamento, che consente già ora agli appassionati di ricercare le etichette per tipologia, certificazione, annata e vitigno. Inoltre, anche quest’anno professionisti e buyer possono potranno iscriversi alla piattaforma B2Match, profilando nella maniera più dettagliata possibile le aziende e i prodotti che corrispondono ai loro interessi e individuando facilmente anche i dettagli relativi all’affinamento e alla commercializzazione dei vini stessi.
Obiettivo di Slow Wine Fair è quello di incidere sul futuro della viticoltura, che è ancora troppo legata all’uso della chimica e ha stravolto la biodiversità dei terroir di maggior successo imponendo la monocultura, attraverso la produzione e il consumo di un certo tipo di vino. Da qualche anno – sostiene Slow Food – le avanguardie più illuminate dei vigneron hanno capito che un cambio di rotta è necessario. “Bisogna costruire un sistema che fa del vino un potente strumento di riscatto culturale delle campagne, in cui i vignaioli siano sia custodi del territorio sia promotori di un sistema che unisce tutela del paesaggio, difesa della biodiversità e promozione della crescita sociale e culturale delle campagne, Secondo questa logica, il vino è qualcosa che va oltre il bicchiere e che include ambiti di importanza strategica per il futuro di noi tutti”.
Siete d’accordo? E allora Cin!