La dodicesima edizione della manifestazione dedicata al vino rosa del lago di Garda veronese viene ripensata in due fasi causa pandemia
A causa dell’emergenza Covid-19 che purtroppo continua, il Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino ha ripensato l’Anteprima del Chiaretto, la dodicesima edizione della manifestazione dedicata al vino rosa del lago di Garda veronese, che con la recente modifica del disciplinare della denominazione ha adottato ufficialmente il nome Chiaretto di Bardolino.
Si articolerà in due fasi: la prima ad aprile, che coinvolgerà la stampa italiana e internazionale, oltre a blogger e influencer del mondo del vino. Proprio come se l’evento fosse dal vivo, gli verrà inviata un’ampia campionatura di Chiaretto di Bardolino della nuova annata, ricondizionata in bottigliette di vetro del contenuto di 5 cl, ovvero quello normalmente servito nelle degustazioni professionali, in modo da poterlo assaggiare insieme a formaggio Monte Veronese Dop; gli verrà inviato anche un minilibro dedicato al Chiaretto.
La seconda fase, invece, si terrà a maggio e coinvolgerà i produttori e i ristoranti della città di Verona, quando prenderà il via anche la seconda edizione di 100 Note in Rosa, manifestazione che animerà le serate estive della città scaligera, della provincia e della riviera gardesana con i migliori talenti musicali di Verona.
“Nonostante la pandemia e il conseguente deciso calo di presenze turistiche sul lago di Garda – ha spiegato Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di Tutela del Chiaretto e del Bardolino – le vendite di Chiaretto di Bardolino si sono mantenute costanti sul mercato: un segnale importante, che dimostra ancora una volta come le scelte del Consorzio siano state lungimiranti, confermando la nostra denominazione come leader tra i vini rosa in Italia. Anche per questo motivo abbiamo deciso di non rinunciare all’Anteprima e alla presentazione dell’annata 2020, ma di ripensare la manifestazione in nuove modalità”.
Andrea Vantini, responsabile dell’area tecnica del Consorzio, ha inoltre spiegato che “le condizioni climatiche del 2020 hanno consentito un perfetto sviluppo delle componenti aromatiche fruttate delle uve, che si traducono nel Chiaretto di Bardolino nella presenza soprattutto di agrumi e piccoli frutti di bosco. Le caratteristiche del microclima locale, invece, hanno garantito la presenza di quelle componenti di freschezza e di sapidità che sono tipiche” di questo vino. Quella del 2020, insomma, viene giudicata “una buona annata nonostante il periodo di considerevole cambiamento climatico”.
E allora…