Asta di bottiglie rare e pregiate da Bolaffi il 16 marzo: un appuntamento da veri intenditori
Attenzione, attenzione! Per gli amanti delle bottiglie davvero pregiate e per i veri intenditori c’è una data da segnarsi: il 16 marzo 2021. Aste Bolaffi ha organizzato infatti la sua prima vendita di vini pregiati e distillati dell’anno con una selezione contenuta ma eterogenea che vanta bottiglie di rarità e valore notevoli: dai famosi Henri Jayer alle etichette italiane di culto passando per i migliori champagne e i distillati più iconici. Il tutto in modalità internet live (astebolaffi.it) e, visti gli ottimi risultati del 2020, la casa d’aste ha deciso di proporre vendite di vino con cadenza trimestrale rispetto alle tradizionali due tornate all’anno organizzate fino al 2019. Una bella novità.
Il catalogo di 236 lotti si apre con i vini del Piemonte, in particolare Barolo e Barbaresco dei produttori più rinomati: Bruno Giacosa con etichette bianche e rosse, come un lotto composto da undici bottiglie di Barbaresco Santo Stefano di Neive Etichetta Bianca 1970 (base 3.200 euro) e Giacomo Conterno con verticali di Cascina Francia e Monfortino a partire dal 1955, tra cui si segnalano due magnum dell’annata 2014 (RP 100/100) in casse originali in legno (base 2.000 euro). E ancora Bartolo Mascarello e Giuseppe Rinaldi con bottiglie anche d’annata, Roagna, l’immancabile Gaja e l’introvabile Accomasso con sei bottiglie di Barolo 2012 (base 600 euro).
Passando alla Toscana, imperdibili sono i Brunello di Montalcino di Biondi Santi e Soldera, i Supertuscan anche nelle annate maggiormente premiate, come Sassicaia 2016 (tre bottiglie, base 800 euro) e Masseto 2015 (tre bottiglie, base 1.600 euro), una bottiglia da cinque litri di Tignanello 1979 (base 1.000 euro) e vari lotti di Ornellaia e Le Pergole Torte Montevertine dal 2006 al 2017 anche in formato doppia magnum.
Nella sezione dedicata alla Francia si trova il top lot dell’asta: la Guitar Case disegnata da Karl Lagerfeld per Dom Perignon, edizione limitata in tre annate Rosé (sei bottiglie, base 35.000 euro). Rimanendo nella regione di Champagne si segnalano inoltre due Salon Le Mesnil 1953 e 1964 perfettamente conservati (basi 1.200 e 1.800 euro), una selezione di Perriet-Jouët Belle Epoque anni Settanta e Novanta, una bottiglia di Krug Clos d’Ambonnay Blanc de Noirs Brut 1995 (base 1.300 euro).
La Borgogna è la regina del catalogo con un’ampia selezione del Domaine de la Romanée-Conti, tra cui una bottiglia di Romanée-Conti Grand Cru del 1997 (base 16.000 euro) e due di La Tâche Grand Cru 1994 e 1997 (base 4.000 euro) oltre a lotti dell’introvabile produttore Henri Jayer: una bottiglia di Échézeaux 1993 (base 3.000 euro) e due Bourgogne Rouge 1985 e 1993 (base 2.400 euro).
Tra i vini della regione di Bordeaux, oltre ai vari Premier Grand Cru Classé, si distinguono due bottiglie di Petrus 1987 e 1997 (basi 900 e 1600 euro) e una ricca selezione di Chateau d’Yquem tra cui una verticale dal 1961 al 2004.
Chiudono il catalogo come di consueto i distillati e i vini liquorosi selezionati di concerto con Whisky Club Italia: le grappe Serafino Levi, numerosi Macallan e altri imbottigliamenti iconici come due famosissimi Bowmore, il Bicentenary 1979 e il Black Bowmore 1964 (basi 1.800 e 8.000 euro), e due capolavori di selezionatori italiani: Ardbeg 24YO Cadenhead Sestante (base 1.200 euro) e Tormore 1966 di Samaroli (base 4.000 euro). Insomma un’asta da non perdere.
E allora…