Come allenare il naso a percepire gli aromi più caratteristici
Ma che fai, annusi??? Ci metto proprio “il naso”, è così, annuso profondamente un barattolo di cannella, poi passerò alla curcuma, al pepe, e ad altre spezie. Un bel modo “naturale” per tenere in allenamento il naso che possono fare tutti. In tanti mi chiedono come faccio a percepire certi sentori nel vino e la risposta è: ci vuole allenamento.
L’olfatto è uno dei sensi più sottovalutati; bisogna considerare che gli odori sono molecole volatili che riescono, attraverso l’aria, a raggiungere e stimolare i nostri recettori olfattivi. E molte di queste molecole sono nel vino grazie alle uve stesse (aromi primari), ai processi di fermentazione (aromi secondari) o affinamento (terziari), un tema sicuramente che merita un approfondimento a parte un’altra volta.
Nel naso ci sono i recettori che riconoscono le molecole “odorose” e inviano impulsi al cervello che, a sua volta li associa al ricordo di un’esperienza. Quindi se abituiamo il nostro naso a sentori e profumi di frutta, marmellata, fiori, spezie, cioccolato e caffè, erbe, legno, con qualche piccola attenzione e con cura (la giusta quantità di vino nel calice, accorgimenti sul farlo roteare ma non troppo, pulizia del bicchiere, ecc.), “mettendoci il naso” il nostro cervello riconoscerà quei sentori che già conosce e che spesso incontra.
C’è un bel mondo da scoprire, insomma, ci sono persino delle scatole con la collezione degli aromi più caratteristici che si possono rilevare nei grandi vini, piccole boccette che assomigliano ai campioncini di profumo da odorare ogni tanto per allenare i proprio sensi. Vi ho un po’ incuriosito? A me si è aperto un mondo e da allora annuso di tutto.
E allora…