La visita in cantina oggi è donna
Donne e vino, un binomio che continua a crescere; non solo degustatrici e consumatrici appassionate, soprattutto produttrici, sommelier, esperte e curiose di imparare a bere in modo consapevole. A parlare sono i dati: se già nel 2020 la maggior parte delle prenotazioni per le visite in cantina sono arrivate da un pubblico femminile (il 54% del totale), oggi i numeri sono cresciuti del 12% e testimoniano che nel 2021 il 66% dell’acquisto di esperienze in cantina è stato gestito da donne. Un quadro che emerge direttamente dal racconto di diversi produttori e produttrici che ho intervistato, dalle visite fatte con i miei occhi in cantina in mezzo a tante donne e dalle esperte con cui mi confronto spesso. E confermato dai dati: come quelli poco sopra che fanno parte dell’anticipazione del report annuale sull’enoturismo e sulle vendite direct-to-consumer di Divinea (sviluppato basandosi sull’analisi dei dati aggregati con il software Wine Suite e il portale divinea.com grazie ad un sondaggio condotto con le aziende cantine partner, come Marchesi Mazzei, Cantina Rainoldi e Cantina Cappellini).
“Sapere che è il pubblico femminile quello che maggiormente si occupa di prenotare le visite in azienda – ha spiegato Fillippo Galanti, co-founder di Divinea insieme a Matteo Ranghetti – ci aiuta a capire che il vino italiano dovrebbe puntare su questo target per valorizzare l’esperienza in cantina. Il salto di qualità che le cantine devono compiere, oggi, è in questa opportunità che ci dà lo studio dei dati per profilare i winelover e rispondere con offerte e proposte che rispondano ai loro interessi”. Nel report emerge un altro aspetto interessante: una differenza nell’acquisto tra il periodo pre-Covid e quello dopo il lockdown. I dati mostrano che si è ridotto il lasso di tempo tra il momento della prenotazione e il giorno dell’esperienza in cantina: prima della pandemia i visitatori prenotavano in media 23 giorni prima, oggi 12 giorni prima. Inoltre, il 76% dei visitatori preferisce prenotare online e più del 75% acquista vino dopo l’esperienza in cantina.
Tornando alle donne, se si vuole parlare a un pubblico femminile curioso e competente, aggiungo io, è importante offrire un’esperienza coinvolgente e interessante sotto ogni punto di vista, presentare al meglio un vino che “emozioni” raccontandone storia e caratteristiche, valorizzandolo e facendone percepire l’unicità, perché difficilmente una “bevuta del cuore” vissuta lì dove è stata prodotta, può essere dimenticata, soprattutto da una donna.
E allora…