Il 1673 Rosé millesimato Trentodoc di Cesarini Sforza
La moda delle bollicine in rosa continua, anzi, imperversa sempre di più nel mondo sia tra i produttori che tra i consumatori. Gli spumanti rosé sono versatili e intriganti, perfetti come aperitivo soprattutto in estate o a tutto pasto, dai primi sofisticati ai piatti di crudi e pesce.
Tra gli sparkling rosé c’è anche quello di Cesarini Sforza, nota realtà spumantistica trentina con il suo 1673 Rosé millesimato Trentodoc. L’azienda è stata tra le prime a proporre un rosé ottenuto da uve di Pinot Nero in purezza: un’esplorazione tra i Blanc de Noirs che oggi si concretizza in questo spumante.
Le uve provengono da vigneti estremamente vocati situati lungo i docili pendii della Valle di Cembra esposti a Sud: piccoli appezzamenti selezionati dove il nobile Pinot Noir sprigiona tutto il suo potenziale. I terreni sciolti di origine fluvio-glaciale, posti su una matrice porfirica con una tessitura prevalentemente sabbiosa, permettono la nascita di uve di grande personalità.
Per Cesarini Sforza produrre uno spumante con il sigillo Trentodoc è un’arte meticolosa e una vocazione. Le uve utilizzate per la produzione del 1673 millesimato Rosé vengono fatte macerare a freddo per circa una notte prima di destinarle alla pressatura. Durante questa delicata fase i pigmenti delle bucce si diffondono nel mosto, conferendo quel tipico e delicato colore rosa antico. In seguito avviene la pressatura con il torchio tradizionale, che permette di estrarre delicatamente il mosto, preservandone al tempo stesso tutto il patrimonio aromatico.
Se la sapidità e la fresca tensione richiamano i terreni porfirici, i profumi delicatamente fruttati e floreali accompagnano la mente tra i vigneti delle dolci colline in cui la brezza e il sole accarezzano i grappoli di Pinot Nero. Le piccolissime partite di Pinot Nero affinano sulle fecce fini fino alla primavera inoltrata. Dopo la presa di spuma lo spumante riposa in bottiglia sui propri lieviti per 60 mesi. Ciò dona al Metodo Classico 1673 Rosé un perlage finissimo e persistente, raffinatezza e setosità in bocca. Le note olfattive regalano intensi sentori di frutti di bosco, rosa canina, ciliegia matura e marzapane.
La cantina suggerisce di accompagnarlo con una grande varietà di piatti. Infatti, afferma l’enologo Andrea Buccella, “per le sue caratteristiche di complessità olfattiva e corposità il Trentodoc 1673 Rosé è indicato come abbinamento a tutto pasto, grazie alla versatilità con la quale questo spumante riesce a sostenere la struttura di preparazioni molto differenti. Con dei semplici ma profumati salumi trova grande sintonia sia gustativa che olfattiva e allo stesso tempo corpo e freschezza riescono a renderlo un grande compagno di primi piatti a base di carne e di funghi o saporite zuppe di pesce”.
E allora…