Molti spumanti metodo classico della Francia, soprattutto in Alsazia
Il mondo delle bollicine è davvero variegato: dal metodo di produzione, ai vitigni utilizzati, passando per le regioni di origine delle uve e i territori in cui vengono allevate, a cui si devono caratteristiche ben precise del vino spumantizzato finale; per non dimenticare poi i diversi dosaggi zuccherini che si possono scegliere e i mesi di affinamento più o meno lunghi. Insomma è un mondo molto vasto e tutto da scoprire.
Oggi vorrei però parlare di una tipologia che io personalmente amo bere soprattutto in estate, perché si accompagna benissimo con tanti piatti freschi, pesce, insalate, paste fredde, crudi, e rimane molto delicata e fragrante. Mi riferisco al Crémant che sicuramente in molti avrete sentito nominare o letto diverse volte sulle etichette. Si tratta di un vino spumante che viene prodotto con il metodo classico (qui l’approfondimento: https://www.cindivino.it/bollicine-per-tutti-una-guida-semplice/) in diverse zone della Francia come Borgogna, Loira e nella Valle del Rodano. Ma i migliori, e non solo a mio giudizio, si trovano nell’Alsazia, dove il disciplinare è anche più rigido.
Tra le sue caratteristiche, il Crémant deve affinare almeno nove mesi sui lieviti e può essere commercializzato dopo almeno un anno da quando viene imbottigliato. Inoltre, la pressione che viene sviluppata dai lieviti durante la fermentazione in bottiglia deve essere inferiore alle 5 atmosfere ed è anche questo a renderlo uno spumante più delicato e morbido rispetto a molti altri (cremoso in un certo senso). La spuma infatti risulta più soffice e delicata (nello Champagne le atmosfere abituali sono 6 per capirci).
Il termine Crémant inizialmente, da regolamento Ue, veniva usato in Francia – e anche in Lussemburgo – per parlare di spumanti di qualità non prodotti nello Champagne. Poi, un successivo Regolamento ha ammesso il termine per gli spumanti di qualità, bianchi o rosati, DOP o IGP, prodotti in un paese comunitario, solo però con il rispetto di alcune condizioni precise – tra cui la vendemmia manuale, il tenore di zuccheri inferiore a 50 g/l e l’aggiunta di anidride solforosa in quantità inferiore a 150 mg/l.
Parlando di Alsazia bisogna ricordare che qui, oltre alla vendemmia manuale delle uve (bandite le macchine) si impone anche la pressatura soffice dei grappoli. Il Crémant d’Alsace per molti aspetti ricorda il nostro Franciacorta Satèn nella sua morbidezza (“setosità”).
Il riconoscimento di questa denominazione è avvenuto nel 1976. L’AOC Crémant d’Alsace, rappresenta il 20% della produzione della regione. Sono spumanti prodotti per lo più da Pinot Bianco, ma si possono usare anche Pinot Grigio, Pinot Nero e Riesling. Leggeri, delicati e fini, in bianco o in versione rosè, sono vini equilibrati, dai sentori floreali ed erbacei, ideali per l’aperitivo e in estate, come dicevo, per accompagnare tutti i piatti freddi.
In foto questo elegante Crémant d’Alsace Brut Rosé AOC Gustave Lorentz da uve Pinot Nero, dal perlage davvero fine e persistente; profuma di fragole di bosco e fiorellini, ha una buona mineralità, per un sorso freschissimo ma allo stesso tempo delicato.
D’altronde, Gustave Lorentz è un’istituzione in Alsazia: fondata nel 1936 la sua tenuta ha 33 ettari di vigneti, tutti biologici e certificati. Le loro bollicine sono davvero da provare!
E allora…