Il vino italiano punta a mantenere il primato e riparte dalla vendemmia 2020, con produzione a 47,2 milioni di ettolitri e uve di ottima qualità
Buone notizie, che in questo momento fanno bene al settore vino in cerca di un rilancio post emergenza covid. Si preannuncia un’annata molto interessante grazie a una qualità delle uve buona, se non ottima e in alcuni casi eccellente e a una quantità in linea con quella dello scorso anno (-1%, a 47,2 milioni di ettolitri); una quantità che risente della congiuntura economica e della conseguente misura di riduzione volontaria delle rese messa in campo dal Governo, oltre a quelle operate da molti Consorzi di tutela ma che dovrebbe comunque consentire all’Italia di rimanere il principale produttore mondiale di vino, seguita dalla Francia con 45 milioni di ettolitri e dalla Spagna (42milioni).
L’annata 2020 si presenta con delle uve di ottima qualità, sostenute da un andamento climatico sostanzialmente positivo, che non possono che darci interessanti aspettative per i vini provenienti da questa vendemmia
Riccardo Cotarella – Presidente di Assoenologi
Un quadro positivo, dunque, quello relativo alle stime vendemmiali 2020 tracciato da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini, al netto di eventuali ulteriori eventi climatici avversi. In particolare, si sottolinea che a una qualità alta e a una quantità leggermente inferiore alla media dell’ultimo quinquennio (-4%) fa da contraltare la particolare situazione economica internazionale, che registra una notevole riduzione degli scambi globali di vino (-11% a valore e -6% a volume nel primo semestre sul pari periodo 2019) e una contrazione, la prima dopo 20 anni di crescita, delle esportazioni del vino made in Italy (-4% nei primi 5 mesi), sebbene inferiore a quella dei principali competitor. Elementi
questi che hanno determinato difficoltà tra le imprese e un aumento seppure contenuto delle giacenze dei prodotti a denominazione, con conseguente
limatura dei listini di Igt, Doc e Docg. In questo contesto economico ancora difficile, la vendemmia in corso rappresenta, per caratteristiche quali-quantitative, una eccellente opportunità per la ripartenza del prodotto Italia, a maggior ragione se sostenuto da una adeguata campagna nazionale e internazionale di promozione del vino del Belpaese.
“L’annata 2020 si presenta con delle uve di ottima qualità, sostenute da un andamento climatico sostanzialmente positivo, che non possono che darci interessanti aspettative per i vini provenienti da questa vendemmia – ha detto il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella – i primi riscontri analitici evidenziano delle gradazioni medio alte e un buon rapporto zuccheri/acidità, oltre ad un interessante quadro aromatico per le varietà bianche e tenori polifenolici medio alti nelle uve a bacca rossa. Preludio di interessanti e ottimi vini”.
L’alta qualità, si sottolinea, sarà un elemento determinante per affrontare e superare il difficile momento che il mondo del vino e in generale il sistema produttivo mondiale stanno vivendo.
“La quantità leggermente inferiore allo scorso anno ci aiuterà a gestire il mercato in maniera equilibrata” ha aggiunto il presidente dell`Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona – ora diventa necessario sostenere la ripresa dei mercati e del nostro export con nuovi investimenti”.
Sperando davvero in una rapida e pronta ripresa del settore. E allora Cin!